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Energia e crisi: come possiamo reagire?

 

 

La rete sperimentale Smart Energy Microgrid presentata le scorse settimane da Enea conferma come il sodalizio tra energia e digitale sia irrinunciabile. A siglare questa unione sono i dati e la loro analisi, ovvero la conoscenza estratta dagli oggetti connessi a Internet.

Questa rete di Enea, che sarà realizzata presso il Centro Ricerche di Portici (Napoli) nell’ambito del progetto Mission, è un sistema multienergetico integrato e digitalizzato, dotato di sensoristica pervasiva (IoT) e Intelligenza Artificiale (AI), che ha l’obiettivo di interconnettere gli utenti finali con impianti per la produzione di energia, sistemi di accumulo, micro e nanogrid. La rete permetterà anche di sperimentare i benefici derivanti da una gestione integrata di elettricità e calore, con soluzioni orientate a incrementare la quota di energia da fonti rinnovabili sui consumi finali.

Sempre alcune settimane fa, il report finanziario di Italgas ha ribadito la strategia digitale dell’azienda, che si avvicina al completamento dell’installazione dei contatori digitali intelligenti. Intanto la Digital Factory di Italgas sta sviluppando algoritmi partendo da milioni di dati estratti da questi Smart Meter al fine di identificare potenziali correlazioni e permettere la manutenzione predittiva delle reti, una delle principali novità portate dalla digitalizzazione delle infrastrutture.

La transizione digitale e green è la strada obbligata per tutto il settore energetico. Terna, che gestisce la rete elettrica in Italia (circa 75mila chilometri di linee ad alta e altissima tensione, 900 stazioni e 1 milione di centrali di generazione elettrica), sta spingendo fortemente sull’innovazione, perché la rete di trasmissione è il principale fattore abilitante della transizione verso nuovi modelli di produzione e consumo.

Connettività digitale per la gestione dell’energia e della potenza; soluzioni innovative che utilizzano tecnologie più efficienti e green; materiali eco-compatibili a ridotto impatto sull’ambiente; automazione dei processi; realtà virtuale e metaverso: benvenuti nell’era dell’energia intelligente.

Accelerazione sulle rinnovabili con le Smart Grid

 

 

Dal ruolo del Mediterraneo come fonte alternativa per l’estrazione di gas all’indipendenza e differenziazione energetica dei paesi europei, dagli obiettivi di decarbonizzazione alla weaponization delle fonti energetiche, sono tanti i temi in agenda per questa III edizione di iWeek. Alla risoluzione della crisi energetica deve contribuire la gestione digitale dei consumi, delle reti di distribuzione e di stoccaggio, lavorando sui due fronti della sicurezza energetica e della transizione verde. L’Europa dovrà puntare con maggior decisione sulle fonti rinnovabili.

È proprio a questo proposito che si rendono indispensabili le Smart Grid. Le reti intelligenti sono dotate di sensori e connettività Internet che abilitano la raccolta e analisi dei dati e la gestione flessibile e da remoto. In questo modo non solo si aprono le porte a funzionalità come la manutenzione predittiva, la gestione efficiente dei picchi di domanda e l’offerta di servizi su misura per gli utenti, ma si mette a disposizione l’infrastruttura fondamentale per la gestione delle fonti rinnovabili non programmabili, ovvero l’eolico e il fotovoltaico. Le reti intelligenti, unite a sistemi di stoccaggio innovativi e all’analisi dei dati sull’andamento della domanda, aiutano a gestire in modo più efficace la raccolta, l’immagazzinamento e la distribuzione di energia per sua natura intermittente.

C’è un altro aspetto della gestione delle rinnovabili favorita dalle Smart Grid: i parchi eolici e fotovoltaici hanno una presenza parcellizzata sul territorio, anche perché sono più piccoli degli impianti alimentati da fonti fossili. Questa diffusione e produzione decentrata delle fonti pulite esige che le reti elettriche siano in grado di accogliere l’elettricità prodotta da una molteplicità di punti. La trasformazione digitale delle reti diventa un fattore chiave.

 

Acqua, l’oro blu deve essere smart

 

 

L’acqua è una risorsa ancora più preziosa del gas per il pianeta: non a caso l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile ha inserito come 6° dei 17 obiettivi “l’acqua accessibile e sicura per l’umanità”. Per salvare gli ecosistemi e le persone l’Onu indica, tra l’altro, la realizzazione di reti per la gestione idrica integrata, dove sicuramente entreranno le tecnologie IoT e AI. In Europa i settori che più consumano acqua sono l’agricoltura e l’energia: rispettivamente il 40% e il 18% del totale, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente.

Nell’Agricoltura Smart o 4.0 (che fa il paio con Industria 4.0 proprio per l’impiego dei sensori, della connettività internet e delle applicazioni di analytics), i sensori o i droni con la Computer Vision (come ha fatto DuneD per un suo cliente) raccolgono dati e, nel secondo caso, anche immagini letteralmente dal campo e aiutano le imprese a ottimizzare l’uso dell’acqua, rilevare e rispondere attivamente a eventuali problematiche e gestire le situazioni di crisi legate ai fenomeni atmosferici.

Infatti, il 96% degli agricoltori italiani prevede di investire in strumenti digitali nei prossimi 12 mesi, ha svelato la ricerca indipendente “Gli agricoltori e la digitalizzazione” commissionata dal Gruppo Vodafone e condotta da Savanta ComRes. Il 90% dell’intero campione dello studio (600 agricoltori in 13 paesi europei e africani) ritiene che le tecnologie digitali possano aiutare l’agricoltura ad essere produttiva e redditizia.

I cambiamenti climatici sono in cima alla lista delle minacce che gli agricoltori devono affrontare, seguite dai costi del carburante e dell’energia. Le soluzioni di agricoltura intelligente già impiegate per affrontare queste problematiche includono i droni, i localizzatori di veicoli e i veicoli autonomi, le tecnologie Blockchain e di Intelligenza Artificiale e le applicazioni per smartphone, che consentono di monitorare le condizioni meteorologiche e del suolo, nonché i costi e i prezzi di mercato.

 

L’Intelligence sui dati

 

 

I risultati della ricerca di Savanta ComRes dimostrano che tutte le risorse diventano più sostenibili se gestite in modo smart tramite la connettività internet, i sensori e i dati, e che la Data Intelligence è la chiave di volta per ottenere i necessari risparmi sui costi e per aprire nuove fonti di attività. Intanto si aiuta a garantire un futuro al pianeta e un migliore benessere alle persone.

Nelle società dell’energia, i vantaggi dell’analisi dei dati sono stati misurati da un recente studio di IDC, secondo cui le utility europee più mature dal punto di vista della Data Strategy sono in media due volte più avanzate nell’utilizzo dei dati per la previsione della domanda, l’ottimizzazione delle operazioni di produzione e di rete, la gestione degli asset e quella dei clienti. Riescono così a migliorare le operations e ad aprirsi nuove opportunità di business.

“Tra crisi energetica e climatica, incertezza geopolitica e shock delle catene di approvvigionamento che producono continue pressioni sui prezzi, le utility italiane ed europee si trovano oggi ad affrontare una serie di sfide che segneranno il futuro del settore e la lunga rincorsa alla transizione energetica. Per vincere queste sfide saranno necessari nuovi livelli di innovazione, flessibilità e adattabilità che potranno essere raggiunti soltanto attraverso una maturazione delle capacità previsionali e quindi attraverso investimenti intelligenti nelle tecnologie e nella cultura dei dati. Laddove i dati offrono valore, trasformarli in insights è uno dei principali imperativi strategici del settore energetico”, si legge nello studio.

Dal trading al Demand Forecasting, dall’Energy Management alla pianificazione della rete fino alla gestione del cliente, oggi più che mai la capacità di elaborare analisi di scenario solide diventa mission-critical per le utility. Dati, Analytics e Business Intelligence rivestono una rilevanza strategica per il mondo dell’energia, le sue infrastrutture e le sue attività, esattamente come per ogni azienda, divenendo i tre grandi pilastri della trasformazione digitale e ecologica.

 

iWeek: affrontiamo il cambiamento insieme

 

 

iWeek nasce nel luglio del 2022 come joint venture tra V&A – Vento & Associati e Dune, che contribuiscono rispettivamente con le proprie competenze nelle relazioni istituzionali ed internazionali e nei servizi IT e digitali e di innovazione tecnologica.

iWeek è una piattaforma di incontro e scambio di conoscenze. Si occupa di organizzazione, in presenza o in modalità virtuale, di meeting e conferenze, ma anche di informazione e promozione sui temi della sicurezza informatica pubblica ed aziendale, coinvolgendo imprenditori, accademici, decisori pubblici e opinionisti. Una vera iWeek, un’Advisory House, che preveda ed analizzi i rischi per la società e l’economia in questa singolare epoca di transizioni.

Questa joint-venture si propone di supportare le aziende per affrontare il cambiamento. Riteniamo indispensabile la digitalizzazione delle aziende, perché più si è organizzati e digitalizzati e più conoscenze e competenze si acquisiscono. È quindi necessario valorizzare la conoscenza attraverso i dati. Soprattutto in questo specifico momento sociale, economico e culturale guidato dalla transizione, tecnologica, digitale ed energetica è particolarmente importante conoscere come l’intelligence possa supportare le decisioni, a partire dagli ambiti strategici per il Sistema Paese.

Dall’esperienza maturata negli ultimi anni, in cui sono stati organizzati oltre 300 Talk animati da imprenditori, giornalisti, dirigenti, policy makers, innovatori e leader di diversi settori, discipline e paesi, impegnati nell’analisi delle principali tendenze economiche e sociali nazionali e globali applicate ai temi dell’intelligence, siamo in grado di avere uno sguardo innovativo sul cambiamento. Proponiamo di affrontarlo con un modello operative practice expertise, progettando sistemi per la conoscenza e la decisione: dove e quando intervenire.

La III edizione di iWeek si svolgerà a Milano durante una giornata presso le sale Chagall di Palazzo delle Stelline e Pirelli di ICE e sarà dedicata al settore strategico dell’energia, che sta affrontando una crisi innescata da due fattori: un contesto globale in cui le risorse diventano sempre più scarse e la loro strumentalizzazione nel conflitto russo-ucraino. L’evento, dal titolo “CERCANDO L’INVISIBILE NEL VISIBILE: NUOVE SFIDE NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA” si snoderà attraverso un workshop su «Infrastrutture energetiche per la «libertà»: rinnovabili, reti e stoccaggi» per poi seguire con due seminar paralleli, «Acqua: risorsa economica e strumento geopolitico» e «Gas, idrogeno e Guerra Fredda: il crocevia del Mediterraneo e l’energia di Stato».

L’appuntamento è a Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 61, Milano 23 Novembre 2022, ore 09:15. Sarà inoltre possibile assistere agli eventi tramite piattaforma ZOOM. Qui per iscrivervi all’evento. Vi aspettiamo!

 


 

Spunti di riflessione…

 

  • Leonardo Bellodi, “Gas e Potere”, LUISS 2022: l’autore offre una panoramica di ampio respiro, facendo chiarezza sulle ragioni storiche, politiche ed economiche che hanno spinto l’Europa lungo le rotte del gas durante e dopo la Guerra fredda.

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