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Dal cloud al composable business

È ancora l’anno del cloud: per le imprese l’accesso alle risorse fornite da terzi come servizio continua a rappresentare un fattore di innovazione digitale e competitività. Il cloud ha dato prova di essere vitale durante la pandemia, consentendo alle nostre economie di operare. Nel 2022 resta una tecnologia strategica: sosterrà il passaggio al lavoro ibrido, che comporta la migrazione di grandi quantità di lavoro su ambienti basati sul cloud, e allargherà ulteriormente le sue applicazioni.

Gartner prevede che quest’anno la spesa in servizi di public cloud da parte delle aziende globali crescerà del 21,7% rispetto al 2021 per un valore di 480 miliardi di dollari. Entro il 2026 supererà il 45% tutta la spesa It enterprise; era meno del 17% nel 2021. “Il cloud è alla base della maggior parte delle nuove rivoluzioni tecnologiche, incluso il composable business”, scrive Gartner. “Il cloud ha dato prova in questi tempi di incertezza di essere resiliente, scalabile, flessibile, veloce. Gli ambienti hybrid, multicloud ed edge continuano a crescere e preparano il terreno per nuovi modelli di cloud distribuiti”.

Il composable business è per Gartner l’evoluzione del business digitale che permette di ottenere livelli superiori di resilienza e agilità. Si esprime in una struttura aziendale modulare, dove anche le architetture software sono un insieme di elementi da unire a seconda dell’esigenza del momento, addirittura con capacità di “improvvisare”. Solo la flessibilità del cloud può permettere il composable business.

 

 

AI, assistenti virtuali e seamless retail

 

Le applicazioni del cloud sono molteplici non solo perché il cloud è flessibile, ma perché si coniuga con altre tecnologie d’avanguardia come l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning (ML), l’analisi dei dati, la sicurezza. Per questo abbiamo parlato di interconnessione tecnologica.

La stessa Gartner prevede che i servizi cloud dei più grandi fornitori diventeranno fully managed e potenziati dall’AI. Non è infatti possibile parlare di cloud senza includere l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale. Dalle Tlc alle utility, dalla sanità alla manifattura, tutte le aziende hanno bisogno di fare monitoraggio e manutenzione predittiva, di conoscere per poter decidere, di anticipare il più possibile i problemi e i trend, di reagire alle sfide e cogliere velocemente le opportunità.

E se il cloud è ubiquo, anche l’AI lo sta diventando. Nel 2022 prenderà slancio il mercato delle applicazioni di Intelligent virtual assistant: Grand View Research ha previsto che il mercato globale di chatbot e smart speaker crescerà del 28,5% (Cagr) dal 2021 al 2028, portando il suo valore dai 5,82 miliardi di dollari del 2020 a 51,9 miliardi.

Le aziende dell’e-commerce, in particolare, continueranno a trarre grandi vantaggi dalle interfacce virtuali che assistono nelle vendite e raccolgono gli input dei clienti, indispensabili per costruire delle strategie seamless channel. Il 2022 del retail potrebbe configurarsi come l’affermazione della cultura del canale “liquido”.

 

IoT, gli oggetti guardano e conversano

Dietro gli assistenti virtuali ci sono tecnologie come il Natural language processing (Nlp) e soluzioni vocali e di gestione del dialogo essenziali nell’interfaccia uomo-macchina. Ma anche la computer vision è un elemento chiave della relazione con gli oggetti intelligenti e avrà una parte sempre più importante nell’IoT.

L’Internet of things è sicuramente un trend da seguire nel 2022 – ovviamente legato alla gestione dei dati e alla loro analisi intelligente (ne abbiamo parlato di recente nel corso dell’evento I-Week). Pensiamo alle smart factory, dove i sensori che “guardano” i prodotti assemblati rilevano in tempo reale eventuali difetti e permettono di intervenire. O alle reti telecom e agli asset delle utility, dove i sensori avvisano se è il momento di fare manutenzione o se ci sono sprechi energetici. In un anno in cui gli obiettivi di sostenibilità (i SDGs dell’Onu ma anche le tematiche raccolte nella sigla ESGs) saranno sempre più importanti, i dati e l’AI potranno dare un contributo decisivo.

 

Possiamo prevedere il futuro?

Sì, almeno in parte. I dati e l’intelligenza artificiale abilitano l’analisi predittiva e prescrittiva e permettono alle aziende di stimare i rischi e le tendenze futuri per sviluppare piani di azione, sia come mitigazione che come strategia attiva e proattiva. L’analisi predittiva utilizza statistiche e modellazione per rilevare potenziali problemi prima che si verifichino. Si basa sulla relazione tra i set di dati e algoritmi personalizzati che segnalano eventuali anomalie o scostamenti da modelli precedenti, suggerendo errori o cambiamenti in atto. Non sarà una esatta previsione del futuro, ma sicuramente l’analisi predittiva permette di anticipare i problemi e di reagire ai nuovi trend per decidere di conseguenza. In pratica, permette di passare velocemente dalla conoscenza all’azione.

L’analisi prescrittiva analizza i dati per definire in anticipo piani di azione possibili. Grazie alla raccolta e all’analisi (con tecniche di machine learning) di dati storici e dati nuovi che arrivano in tempo reale, viene definito un modello che raccoglie tendenze, errori e rischi come si sono presentati fino a quel momento e come potrebbero presentarsi nel futuro. Basandosi su questi modelli i data scientist aiutano gli executive a definire strategie anche di medio periodo.

Alcuni analisti già parlano di decision intelligence o decision AI e Gartner la inserisce fra i trend del 2022 nell’AI: un’unione di intelligenza artificiale, machine learning e analisi predittive e prescrittive che rende molto più veloce e accurato prendere decisioni in base ai dati raccolti. Il processo decisionale è automatizzato ma interviene sempre la supervisione degli esperti dei dati e dei leader del business, cui spetta “l’ultima parola”.

 

Le interconnessioni tecnologiche poggiano sui dati

I trend della data economy del 2022 sono sicuramente di più, ma vale un unico grande trend: i casi d’uso si costruiscono su un insieme di tecnologie strettamente interconnesse. In questo mix il cloud agisce da fattore abilitante, ma tutto poggia sempre sui dati e sul data management.

Niente di nuovo per noi di DuneD: siamo una Data Product company e costruiamo prodotti basandoci sui dati (i tuoi dati) mescolati col Data Blending, che sappiamo interpretare grazie ai nostri Data scientist e cui uniamo l’Intelligenza Artificiale, dando vita a un’interfaccia che migliora l’interazione uomo-macchina.

DuneD ha come mission quella di supportare i clienti nel loro viaggio per diventare una Data-driven company e lo fa aiutandoli a valorizzare i dati, il loro asset principale, con strumenti di Analytics e Business intelligence avanzati. Siamo alla frontiera della data intelligence: come unico partner italiano certificato di AWS per gli Advanced analytics e la Service delivery, sviluppiamo soluzioni su AWS Quick Sight Q e prodotti di Self-BI che usano il linguaggio naturale per la query.

Tutto questo permette ti permette di estrarre dai dati la conoscenza su cui basare le azioni (Actionable Insights) funzionali alla tua strategia. Che sia l’IoT, il seamless channel o gli analytics predittivi e prescrittivi, nel 2022 come ogni anno DuneD è pronta ad accompagnarti a sfruttare i Big data per aumentare la tua capacità di innovare.

 


 

Spunti di riflessione…

  • Il libro “Shift, A Marketing Rethink” riunisce una serie di interventi di top manager globali sulle novità nella tecnologia e nell’analisi dei dati applicati al marketing e alla comunicazione. Pubblicato da PHD Media.
  • Il necessario equilibrio tra AI e umanitàqui cinque previsioni per la Customer experience nel 2022, su Forbes.
  • La Decision intelligence come nuova frontiera dell’AIun articolo di Bcs.org The Chartered Institute for IT.
  • trend dell’AI conversazionale e delle interfacce vocali, un articolo di Towards Data Science (Medium).

Podcast interessanti…

  • Le previsioni per il 2022 e i grandi trend del digitale su “Actually”.
  • La connettività è un’altra tecnologia essenziale per la digitalizzazione e quest’anno assisteremo a una crescita dei casi d’uso del 5GLo scenario del 2022 (e oltre) secondo Ericsson.

 

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